Oggi prevenire le malattie acute e croniche degenerative, tra cui le infezioni causate da virus e batteri, è fondamentale per mantenere un buon stato di salute. Nelle persone più suscettibili tali condizioni possono provocare reazioni infiammatorie importanti in base alla predisposizione genetica e allo stato del sistema immunitario.
Agli attacchi di pericolosi agenti infettivi come il nuovo Coronavirus responsabile della pandemia in corso, per esempio, il corpo reagisce producendo specifiche proteine cellulari – chiamate “citochine” – in grado di modulare le reazioni del sistema immunitario e attivare la risposta infiammatoria necessaria a contrastare i la proliferazione dei patogeni.
L'interleuchina 6 (IL-6), l'interleuchina 1-beta (IL-1ß), l'interleuchina 10 (IL-10) e il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-⍺) sono le citochine infiammatorie primarie e costituiscono una quaterna di mediatori cellulari fondamentali dell'immunità naturale.
L'analisi genetica del DNA è in grado di fornire informazioni di alto livello sulla reattività del nostro sistema immunitario. Le differenze genetiche che contraddistinguono gli individui sono rappresentate da piccole variazioni del genoma in grado di determinare differenze nella struttura dei geni (polimorfismo genetico). Differenze che si riflettono poi nell'attività biologica delle proteine, come le citochine, codificate appunto da tali geni.
In pratica, a parità di stimolo infiammatorio, persone diverse rispondono in modo differente sulla base della variabilità del loro DNA. Il test genetico è in grado di individuare la presenza di varianti polimorfiche sfavorevoli di tutte e 4 le citochine principali e, quindi, di valutare la suscettibilità individuale all'infiammazione geneticamente determinata.
La combinazione dell'analisi genetica e dell'analisi del sangue è in grado di fornire una valutazione certa sulla predisposizione infiammatoria e sulla reattività del sistema immunitario con la possibilità di definire suggerimenti nutrizionali e interventi di integrazione su misura per modulare l'eventuale squilibrio dello stato infiammatorio e sostenere le difese immunitarie dell'organismo per reagire in maniera ottimale a tutte quelle provocazioni e insulti ambientali che minano continuamente la nostra salute.
NB. I suggerimenti nutrizionali e i consigli di integrazione qui riportati sono stati elaborati in base ai risultati ematici e alla costituzione genetica rilevata dal test e rappresentano solo un esempio di intervento medico atto a modificare lo squilibrio dello stato infiammatorio del soggetto sottoposto ad esame. Dipendentemente dalla condizioni cliniche e fisiopatologiche del paziente (concomitante presenza di disturbi o patologie cardiometaboliche, infettive, neurologiche, ecc.), è possibile modulare l'idoneità degli alimenti qui riportati, che andranno valutati dal medico o dal nutrizionista che ne conoscono la storia clinica e sono in grado di utilizzare le informazioni fornite dai test per formulare un piano alimentare e di integrazione personalizzato.