Sistema immunitario: le nostre difese sono fondamentali per il nostro benessere!

Come valutare la reazione immunitaria individuale


Oggi prevenire le malattie acute e croniche degenerative, tra cui le infezioni causate da virus e batteri, è fondamentale per mantenere un buon stato di salute. Nelle persone più suscettibili tali condizioni possono provocare reazioni infiammatorie importanti in base alla predisposizione genetica e allo stato del sistema immunitario.
Agli attacchi di pericolosi agenti infettivi come il nuovo Coronavirus responsabile della pandemia in corso, per esempio, il corpo reagisce producendo specifiche proteine cellulari – chiamate “citochine” – in grado di modulare le reazioni del sistema immunitario e attivare la risposta infiammatoria necessaria a contrastare i la proliferazione dei patogeni.

Le citochine fondamentali


L'interleuchina 6 (IL-6), l'interleuchina 1-beta (IL-1ß), l'interleuchina 10 (IL-10) e il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-⍺) sono le citochine infiammatorie primarie e costituiscono una quaterna di mediatori cellulari fondamentali dell'immunità naturale.

  • L'IL-6, una volta sintetizzata nella fase iniziale dell'infiammazione, entra nel circolo sanguigno per promuovere il rilascio di piastrine da parte del midollo osseo e attivare nel fegato la produzione di un'ampia gamma di proteine della fase infiammatoria acuta come la proteina C-reattiva, il fibrinogeno e l'amiloide A. Nelle infezioni virali questa citochina avrebbe dimostrato di promuovere la risposta di linfociti T, la riparazione dei tessuti, la migrazione e la fagocitosi dei macrofagi prevenendo in questo modo il suicidio (apoptosi) delle cellule epiteliali indotto dai virus.
  • L'IL-1ß è una citochina chiave nell'attivazione della risposta infiammatoria acuta e del sistema immunitario. Prodotta da varie cellule del sistema immunitario innato come granulociti neutrofili, linfociti natural-killer (NK), moniciti e macrofagi, l'IL-1ß stimola la produzione di sostanze infiammatorie come l'ossido nitrico (NO) e le prostaglandine, attiva i linfociti T e promuove la produzione di linfociti B, controlla la proliferazione di fibroblasti e la sintesi di proteine infiammatorie. Oltre a indurre la febbre per limitare la moltiplicazione di agenti infettivi, l'IL-1ß provoca sonnolenza, scarso appetito, ipotensione e riduzione della soglia del dolore.
  • L'IL-10 è una citochina implicata nella regolazione del sistema immunitario attraverso l'inibizione delle risposte difensive e dell'infiammazione. Un genotipo sfavorevole o parzialmente sfavorevole di IL-10 renderebbe meno efficiente la sua attività regolatoria sulla risposta immunitaria, con un controllo meno efficiente sull'infiammazione acuta e sulla persistenza di quella sistemica cronica.
  • Il TNF-α, prodotto principalmente dai macrofagi oltre che da linfociti T e NK, granulociti e fibroblasti, è una citochina chiave del sistema immunitario. Oltre ad essere coinvolto in numerosi processi come quelli della cancerogenesi e della replicazione virale, il TNF-α contribuisce a stimolare la reazione infiammatoria della fase acuta e ad avviare e mantenere l'infiammazione sistemica. Questa citochina è, quindi, uno dei mediatori proinfiammatori più importanti, tanto da avere un ruolo cruciale per esempio nello sviluppo dell'insulino-resistenza e della patogenesi del diabete mellito di tipo 2.

L'analisi dei geni dell'immunità


L'analisi genetica del DNA è in grado di fornire informazioni di alto livello sulla reattività del nostro sistema immunitario. Le differenze genetiche che contraddistinguono gli individui sono rappresentate da piccole variazioni del genoma in grado di determinare differenze nella struttura dei geni (polimorfismo genetico). Differenze che si riflettono poi nell'attività biologica delle proteine, come le citochine, codificate appunto da tali geni.

In pratica, a parità di stimolo infiammatorio, persone diverse rispondono in modo differente sulla base della variabilità del loro DNA. Il test genetico è in grado di individuare la presenza di varianti polimorfiche sfavorevoli di tutte e 4 le citochine principali e, quindi, di valutare la suscettibilità individuale all'infiammazione geneticamente determinata.

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La combinazione dell'analisi genetica e dell'analisi del sangue è in grado di fornire una valutazione certa sulla predisposizione infiammatoria e sulla reattività del sistema immunitario con la possibilità di definire suggerimenti nutrizionali e interventi di integrazione su misura per modulare l'eventuale squilibrio dello stato infiammatorio e sostenere le difese immunitarie dell'organismo per reagire in maniera ottimale a tutte quelle provocazioni e insulti ambientali che minano continuamente la nostra salute.

NB. I suggerimenti nutrizionali e i consigli di integrazione qui riportati sono stati elaborati in base ai risultati ematici e alla costituzione genetica rilevata dal test e rappresentano solo un esempio di intervento medico atto a modificare lo squilibrio dello stato infiammatorio del soggetto sottoposto ad esame. Dipendentemente dalla condizioni cliniche e fisiopatologiche del paziente (concomitante presenza di disturbi o patologie cardiometaboliche, infettive, neurologiche, ecc.), è possibile modulare l'idoneità degli alimenti qui riportati, che andranno valutati dal medico o dal nutrizionista che ne conoscono la storia clinica e sono in grado di utilizzare le informazioni fornite dai test per formulare un piano alimentare e di integrazione personalizzato.