Oggi prevenire le malattie acute e croniche degenerative, tra cui le infezioni causate da virus e batteri, è fondamentale per mantenere un buon stato di salute. Nelle persone più suscettibili tali condizioni possono provocare reazioni infiammatorie importanti in base alla predisposizione genetica e allo stato del sistema immunitario.
Agli attacchi di pericolosi agenti infettivi come il nuovo Coronavirus responsabile della pandemia in corso, per esempio, il corpo reagisce producendo specifiche proteine cellulari – chiamate “citochine” – in grado di modulare le reazioni del sistema immunitario e attivare la risposta infiammatoria necessaria a contrastare i la proliferazione dei patogeni.
L'interleuchina 6 (IL-6), l'interleuchina 1-beta (IL-1ß) e il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-⍺) sono le citochine infiammatorie primarie e costituiscono una quaterna di mediatori cellulari fondamentali dell'immunità naturale.
La ricerca di queste molecole proteiche nel sangue fornisce informazioni utili a valutare lo stato del sistema immunitario nella sua componente infiammatoria. La rilevazione di IL-6, IL-1ß e TNF-α attraverso un semplice prelievo di sangue capillare con un pungidito consente di ottenere non solo una fotografia dello stato infiammatorio individuale presente in quel momento, ma anche di caratterizzare tale condizione distinguendola in uno stato di infiammazione fisiologica, infiammazione acuta o addirittura infiammazione cronica.
La combinazione dell'analisi genetica e dell'analisi del sangue è in grado di fornire una valutazione certa sulla predisposizione infiammatoria e sulla reattività del sistema immunitario con la possibilità di definire suggerimenti nutrizionali e interventi di integrazione su misura per modulare l'eventuale squilibrio dello stato infiammatorio e sostenere le difese immunitarie dell'organismo per reagire in maniera ottimale a tutte quelle provocazioni e insulti ambientali che minano continuamente la nostra salute.
NB. I suggerimenti nutrizionali e i consigli di integrazione qui riportati sono stati elaborati in base ai risultati ematici e alla costituzione genetica rilevata dal test e rappresentano solo un esempio di intervento medico atto a modificare lo squilibrio dello stato infiammatorio del soggetto sottoposto ad esame. Dipendentemente dalla condizioni cliniche e fisiopatologiche del paziente (concomitante presenza di disturbi o patologie cardiometaboliche, infettive, neurologiche, ecc.), è possibile modulare l'idoneità degli alimenti qui riportati, che andranno valutati dal medico o dal nutrizionista che ne conoscono la storia clinica e sono in grado di utilizzare le informazioni fornite dai test per formulare un piano alimentare e di integrazione personalizzato.